Servizio  /  12.06.2018

Carcere: svariate mazzette e rapporti ramificati

Antonino Porcino è finito in carcere perchè secondo il gip Lucia Graziosi è l'unica misura adeguata, proporzionata, ed idonea ad un soggetto attorno al quale gravitano molteplici altri soggetti, appartenenti a svariati settori, potenzialmente da coinvolgere in ulteriori reati. E finisce dietro le sbarre, perchè potrebbe reiterare il reato avendo affermato di non avere alcuna intenzione di sparire dalla circolazione dopo il suo pensionamento. Lo avrebbe detto al telefono all'imprenditore Metalli, dal quale ha ricevuto in regalo macchinette del caffè e mazzette per l'agevolazione nell'installazione di distributori automatici. "resto sempre in circolo, non ti preoccupare". Parole che lasciano intendere al gip che le agevolazioni vicendevoli sarebbero continuate anche dopo. In realtà le perquisizioni hanno rivelato che la mazzetta documentata da 3800 euro, e minuziosamente contata banconota per banconota con le cimici che ascoltavano, è solo una tranche di un lungo e consolidato rapporto. In procura c'è la convinzione, suffragata dagli accertamenti, che il prezzo della corruzione sia ben più alto. E l'imprenditore Metalli avrebbe già confermato tutto questo. Rapporti ramificati e consolidati anche con politici, a cui avrebbe promesso appoggi elettorali e chiesto favori. Agevolazioni che Porcino avrebbe garantito anche a qualche detenuto: Ottavio Zambetti, Luigi Schintu, Maurizio Novembrini, autore del duplice omicidio di Caravaggio, e Gianmarco Buonanno. Nelle motivazioni della custodia in carcere il gip cita anche i rapporti con "soggetti, si legge testualmente - conosciuti da Porcino nel contesto di gioco del Casinò di Saint Vincent peraltro appartenenti al mondo della malavita". Dalle perquisizioni a casa e nell'alloggio di servizio dell'ex direttore, così come a casa degli altri indagati e nella ditta Alfa Express di Urgnano sono emersi elementi utili a inquadrare meglio la vicenda. Quali e quanti ancora non è noto. A casa di Porcino sequestrati documenti, cartelle, appunti, pc. L'avvocato Tropea, suo difensore, non commenta ancora nulla, chiede tempo per visionare gli atti. Si limita ad affermare che il suo cliente è sconvolto dalla vicenda.

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12/06/2018
BERGAMO TG 19:30
 

12/06/2018