Servizio  /  07.03.2016

Imprudenza in montagna, con il ricovero in ospedale il soccorso non si paga

-Il livello di pericolosità era 4, quasi al massimo su una scala di 5. Avventurarsi in quota, dopo le abbondanti nevicate dei giorni scorsi e gli accumuli provocati dal forte vento era quindi fortemente sconsigliato. Capita però che gli appelli alla prudenza non sempre, purtroppo, vengano raccolti da chi ama avventurarsi in montagna con la neve. Anche quando, proprio come in queste settimane, più volte gli esperti del Soccorso alpino avevano sottolineato l'alto rischio valanghe. Tanto che, nei giorni scorsi, erano arrivate anche le prime sanzioni. E, ieri, se la sono vista brutta due ciaspolatori impegnati in un'escursione a quota 2mila 400 metri. Un uomo e una donna, entrambi bergamaschi, saliti verso Cima Arera dalla Capanna 2000. Al ritorno, durante la discesa, probabilmente per un errore di valutazione nella scleta del percorso si sono ritrovati in un canale e la neve ha ceduto. Un fronte di una 30ina di metri per una lunghezza di 250 li ha sfiorati e trascinati per un centinaio di metri. Un'imprudenza che poteva costare loro molto cara. Due le eliambulanze decollate da Bergamo e da Sondrio, come prevede il protocollo di sicurezza in questi casi. Una ventina in tutto le persone impegnate. Sul posto anche le Unità cinofile da valanga. I due escursionisti, un uomo di Zogno di 40 anni e una donna di Sorisole di 39, hanno riportato traumi e contusioni. Più serie le condizioni della donna che è stata trasportata con l'elicottero all'ospedale di Bergamo. Anche l'uomo è finito in ospedale per accertamenti. Fortunatamente, entrambi, hanno potuto raccontare la brutta esperienza vissuta. E nonostante la legge regionale in vigore dallo scorso novembre, che prevede il pagamento dell'intervento di soccorso a chi commette un'imprudenza riconosciuta, i due non dovranno sborsare nulla perchè il fatto di essere stati ricoverati in ospedale, seppur soltanto per qualche contusione, li esenta dal dover sostenere la spesa.