Il procuratore di Bergamo Maria Cristina Rota e i pm Mandurino, Marchina e Gaverini entrano a Palazzo Chigi. Sono le 10 del mattino e ad attenderli per spiegare la sua versione dei fatti c'è il premier Giuseppe Conte. E' certamente un'immagine destinata a entrare nella storia della pandemia. Il dramma sanitario da una parte, la ricerca di verità dall'altra. I pm cercano di capire se nelle pieghe dell'emergenza totale ci furono comportamenti e negligenze imputabili a scelte ben determinate. Se ci siano profili di reato o se si trattò di scelte politiche. E comunque chi decise di fare quelle scelte? A chi spettavano? I pm vogliono avere il quadro completo. L'audizione del premier Giuseppe Conte è durata tre ore che sono scivolate nella ricostruzione di quella settimana fra il 02 e il 07 marzo, nella ricostruzione del perchè non fu istituita subito la zona rossa a Nembro ed Alzano. Il 3 marzo il parere del comitato tecnico scientifico che riferì al Governo dell'emergenza in quella zona. Perchè fu ignorato? Tre giorni dopo l'Istituto superiore di sanità disse lo stesso in una relazione. Nel frattempo il tempo passava, la gente si muoveva, i contagi aumentavano, e i militari pronti ad intervenire erano in stallo a Zingonia. Poi l'8 marzo la zona arancione in tutta la lombardia. E il conseguente rientro dei militari. In questi giorni ci furono pressioni economiche così forti da influenzare l'iter? I Pm vogliono ricorstruire col premier questi passaggi. La pm Rota ha sentito poi la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, un'audizione di circa un'ora. A Lamorgese soprattutto sono state chieste le fasi di preparazione alla mancata zona rossa. 400 uomini fra esercito, Polizia, Finanza e Carabinieri già schierati e alloggiati alle porte di Bergamo. Fu lei a dare l'ordine di mandarli, inoltrato alla prefettura di Bergamo. Sentito anche il ministro della salute Speranza. La firma per la zona rossa a Vo', ad esempio, porta la sua firma. L'inchiesta è ancora senza indagati e senza ipotesi di reato. Per capire se vi è stato reato bisogna però stabilire un nesso di causa fra la non- decisione e l'aumento dei contagi e delle morti. In quel caso sarebbe epidemia colposa. Simona Befani