Servizio  /  14.06.2018

Inchiesta carcere: Porcino non parla

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Antonino Porcino, ex direttore del carcere di Bergamo ora recluso a Parma con le accuse di turbativa d'asta, falso e corruzione. Ha seguìto le indicazioni dei suoi legali, Marco e Riccardo Tropea. L'interrogatorio per rogatoria è stato fatto dal gip parmense Mattia Fiorentini. Porcino intanto quindi non parla, non spiega nulla e non ribatte alle accuse. Non spiega se e come avrebbe preso mazzette di denaro dall'imprenditore Metalli. Non spiega la questione legata ai 205 giorni di malattia che secondo l'accusa sarebbe stata costruita ad arte. Non spiega che fine hanno fatto i beni che avrebbe sottratto dalla Casa Penitenziaria. Ora si attende di capire che cosa faranno i legali una volta concluso lo studio delle carte. Per proporre il Riesame c'è tempo 10 giorni, quindi fino a mercoledì prossimo. Nel caso potrebbe essere chiesta la revoca della misura cautelare in carcere o la sostituzione con una meno afflittiva, come ad esempio i domiciliari. Intanto domani saranno sentiti gli altri cinque indagati attualmente ai domiciliari. Probabilmente la linea sarà diversa rispetto a quanto fatto da Porcino. Pare infatti che quasi tutti vogliano rilasciare dichiarazioni spontanee. Il comandante delle guardie Antonio Ricciardelli, gli imprenditori Veronica e Mario Metalli e anche Francesco Bertè, dirigente sanitario del carcere potrebbe provare a spiegare i fatti che lo verdono coinvolto.

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14/06/2018
BERGAMO TG 19:30
 

14/06/2018