Servizio  /  21.03.2017

Omicidio di Seriate: la casa resta vuota

E' passato un mese dal dissequestro della villetta in cui il 26 agosto fu ammazzata Gianna del Gaudio. La procura ha disposto la rimozione dei sigilli dando di fatto ad Antonio Tizzani il via libera a rientrare in casa. Del resto era stato lui stesso a dolersi del fatto che da quel giorno aveva dovuto chiedere ospitalità a destra e a manca e che in questa situazione nessuno gli affittava un locale. In realtà però ad un mese dalla restituzione, la casa è rimasta deserta. Antonio non vi è rientrato affatto se non, sussurrano i vicini, qualche rapidissima apparizione pomeridiana. Ma certamente non a viverci. Antonio Tizzani, unico indagato per la morte drella moglie Gianna, ha trascorso diversi mesi a casa del figlio Paolo, poi tre settimane in un Bed&Breakfast del paese ed ora, dicono i beneinformati, staa a Pedrengo. La villetta è rimasta ancora abbandonata. Dentro e fuori. Ma ora a ben vedere una ragione c'è: il consulente di parte, Portera. ha annunciato di voler fare a giorni dei sopralluoghi mirati. Per questa ragione avrebbe chiesto all'impresa di pulizie che il 23 febbraio, giorno seguente al dissequestro, era entrata a vedere il lavoro da farsi di non toccare nulla. E così è stato. A sei mesi dal delitto e con la scena oltremodo contaminata, Portera sostiene infatti di poter trovare ancora qualcosa di utile a scagionare o ad allontanarte i sospetti sul suo cliente, Antonio Tizzani. Ed è in questo senso che il consulente legge anche l'indiscrezione del sangue di Gianna trovato sul cancello di casa. Come emerso il giorno dopo il delitto, sul cancello e su alcune foglie che all'epoca lo sovrastavano, c'era una traccia di sangue. Quel sangue sarebbe proprio di Gianna, solo di Gianna senza contaminazioni. Secondo la difesa lo avrebbe lasciato l'assassino mentre fuggiva scavalcando la barriera. Versione che andrebbe ad avvalorare la ricostruzione di Tizzani e dell'incappucciato. Ma per la verità potrebbe averlo lasciato lo stesso Tizzani, qualora fosse uscito di casa per andare a nascondere l'arma del delitto. Le 100 pagine della relazione dei Ris conterrebbero numerosi elementi su cui c'è da giurare che procura e difesa si scontreranno. Senza dimenticare però che i riscontri scientifici raccolti sono solo una parte degli elementi raccolti da chi indaga sull'omicidio di Gianna.

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21/03/2017
BERGAMO TG 19:30
 

21/03/2017