Servizio  /  15.02.2017

"La lama del cutter è astrattamente compatibile".

"La lama del cutter è astrattamente compatibile". Era la prima certezza che gli inquirenti aspettavano di avere. Una confema che finalmente è arrivata dal medico legale Verzelletti, consulente della Procura, che ha depositato la consulenza e messo nero su bianco che la lama del coltello, trovato ad ottobre nella siepe di via Presanella è compatibile, seppure per ora astrattamente, con le ferite presenti sul corpo di Gianna. Ferite, al plurale, perchè come già detto non vi era solo il profondo squarcio alla gola, ma c'erano anche altre due piccole ferite sul mento della povera donna. Due ferite che chi indaga sospetta possano essere l'inizio della lite, frutto di una minaccia, di una provocazione, di una intimidazione. Sfociata poi nella cieca rabbia che ha portato a sgozzare la donna. Di fatto è una prima certezza. Il cutter trovato nella busta di plastica delle mozzarelle campane insieme a guanti in lattice intrisi di sangue certamente appartemente alla vittima, può essere l'arma del delitto. Può, e manteniamo ancora il dubbio, perchè la certezza non può venire dal medico legale, che si limita ad affermare che i tagli sono compatibili. La certezza arriverà invece dall'incrocio di questi dati con altri elementi. Quelli in primis che si attendono dalla relazione dei Ris, che dovrenno dire primcipalmente se sul cutter ci sia o meno il dna del marito di Gianna, Antonio Tizzani, attualmnete l'unico indagato per l'omicidio della donna. Non tanto sulla lama, lì non ci sarebbe, quanto sotto al manico, frutto di una contaminazione precedente al delitto. Giorni decisivi quindi per chiudere il cerchio sull'omicidio della signora Gianna, trovata in una pozza di sangue il 26 agosto nella sua villetta di Seriate. Simona Befani

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15/02/2017
BERGAMO TG 12:30
 

15/02/2017