Servizio  /  25.01.2017

Omicidio Del Gaudio, cinque mesi senza risposte

Cinque mesi di attesa. Centocinquanta giorni durante i quali, a tratti, sembrava imminente la soluzione dell'omicidio di Gianna Del Gaudio, che rimane però al momento senza un colpevole noto. E' stata trovata quella che si suppone essere l'arma del delitto: un taglierino sul quale sono state rinvenute tracce del DNA del marito, Antonio Tizzani, che resta l'unico indagato. In un cespuglio a poca distanza dalla casa dove l'ex insegnante sessantatreenne è stata uccisa nella notte tra il 26 e il 27 agosto dello scorso anno, gli inquirenti hanno trovato nel sacchetto che conteneva l'arma anche un paio di guanti in lattice, sui quali è stato isolato anche il DNA di uno sconosciuto. E poi le voci. Quella di un uomo incappucciato che Tizzani dichiara di aver visto fuggire dal luogo del delitto; quelle relative a percosse che la donna avrebbe subito in più occasioni in ambito familiare. Indiscrezioni: quella secondo la quale sarebbero stati messi in atto depistaggi. Un insieme di elementi, insomma, che non danno risposte certe, ma sembrano creare solo nuovi quesiti. Tante, forse ancora più numerose, sono le domande che ruotano attorno a un altro omicidio, avvenuto il 20 dicembre: quello di Daniela Roveri, uccisa nell'androne del condominio in cui viveva con la madre a Colognola. Qualcuno, date le modalità dei due delitti, aveva avanzato l'ipotesi suggestiva di un serial killer in azione nella Bergamasca, responsabile della morte delle due donne: eventualità ufficialmente smentita dagli inquirenti. Un elemento certamente unisce le due vittime, oltre al loro triste destino: il fatto, accentuato dopo che la Polizia scientifica di Milano ha comunicato che dal capello trovato in una mano di Daniela non sarà possibile isolare un DNA, che l'assurda morte delle due donne non ha ancora un colpevole noto. Almeno per ora.

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25/01/2017
BERGAMO TG 19:30
 

25/01/2017