Servizio  /  23.09.2016

Omicidio di Seriate: perquisita la casa del figlio Paolo

Indagini serrate, non si trascura nessuna sfumatura e nessuna dichiarazione. L'omicidio di Gianna del Gaudio per ora resta un senza colpevole, ma ogni elemeno nuovo, anche piccolo, finisce sotto la lente. Ecco così che qualche giorno fa il figlio Paolo e la nuora Elena erano stati sentiti di nuovo dai carabinieri e dagli inquirenti. Incontro interessante venne definito, senza aggiungere altro. Oggi i carabinieri del Nucleo investigativo si sono concentrati sulla loro casa, una villetta ad una ventina di metri da quella dove vivevano Gianna e il marito. L'obiettivo di chi indaga è reperire elementi utili per tentare di dipanare la matassa di un delitto dai contorni ancora misteriosi. E' vero è passato un mese, tanto o forse troppo tempo per trovare sorprese, ma può anche essere che si cerchino elementi concordanti con qualche testimonianza o indiscrezione emersa nel corso delle indagini. A questo punto la cosa decisiva è trovare l'arma che l'assassino ha usato per recidere la gola della moglie di Antonio Tizzani, per il momento l'unico indagato, anche se a piede libero e come atto dovuto. L'arma dovrebbe essere un coltello lungo una trentina di centimetri. Le forze dell'ordine hanno controllato l'interno della casa e il giardino di Paolo Tizzani. La villetta del delitto è stata perquisita invece più volte dai Ris di Parma. Si ricostrusce la serata pezzo per pezzo. Non c'è infatti nessun testimone del delitto nè dei momenti successivi. Nessuno che confermi la versione del ladro incappucciato fornita dal Tizzani. Nessuna telecamera che abbia registrato movimenti sospetti o fughe. A ribadirlo chiaramente anche il procuratore di Bergamo Walter Mapelli che alla trasmissione «Chi l'ha visto?» ha dichiarato che non c'è nessun riscontro della presenza dell'incappucciato, al di là delle parole del marito della vittima.

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23/09/2016
BERGAMO TG 19:30
 

23/09/2016