Servizio  /  30.05.2016

Piccoli Comuni: l'unione, scelta inevitabile?

I primi cittadini dei due Almenno possibilisti; i consigli di cinque Comuni della val Seriana (Rovetta, Songavazzo, Onore, Cerete e Fino del Monte) sono in attesa del via libera della Regione per indire il referendum che, se approvato, li porterà a confluire verso un'unica realtà di oltre ottomila abitanti. Spaccati i primi cittadini di molti Comuni della Val Brembana: in un recente forum organizzato dall'Eco di Bergamo, molti sindaci giudicano come inutile, o comunque non risolutiva per le casse delle rispettive amministrazioni, l'ipotesi della fusione: soprattutto, i contrari non vedono di buon occhio decisioni calate dall'alto, che non tengano conto della peculiarità del territorio montano. Governo e Parlamento a partire dagli anni Novanta sono intervenuti a più riprese sul tema delle unioni di servizi fra Comuni, fino a sollecitare in molti casi la fusione tra gli stessi. A oggi sono obbligatorie le unioni e le convenzioni per i Comuni con meno di cinquemila abitanti per servizi quali la gestione dei rifiuti, dei servizi sociali, l' organizzazione generale di amministrazione, gestione finanziaria e contabile. Per rendere appetibile questa prospettiva, il governo centrale ha offerto un alleggerimento del Patto di stabilità, un accesso prioritario a stanziamenti quali quelli previsti dal programma "6000 campanili". Forse proprio i campanili, intesi come forte espressione di identità locale, dovranno fare un passo indietro per consentire alle casse comunali una boccata d'ossigeno.

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30/05/2016
BERGAMO TG 19:30
 

30/05/2016