Una apocalisse. La descive così chi stamane intorno alle 11 era a San Giovanni Bianco e ha alzato gli occhi dopo il tremedo boato che ha squarciato il silenzio della valle. Tegole, infissi, macerie che sono volati come proiettili sulla strada e verso le abitazioni vicine. Una casa di quattro piani è andata completamente distrutta a causa dello scoppio di un fornello allacciato alla rete del metano. L'esplosione all'ultimo piano, dove viveva da sola una anziana donna di 97 anni che è stata estratta viva dalle macerie. Le sue condizioni sono molto gravi. E' stata trovata sotto al tavolo della cucina con ustioni estese su buona parte del corpo. Ricovera in terapia intensiva al Papa giovanni di Bergamo, è in attesa di essere trasferita in un centro per gravi ustionati. Ed è proprio dalla sua cucina che si è generato lo scoppio. Tanto potente da far completamente alzare di un metro il tetto della casa che poi si è riposizionato. Tanto potente da far staccare i balconi di cemento dell'ultimo piano e catapultarli a metri di distanza, sulla strada. E' solo una caso se nessuno, oltre la donna, è rimasto ferito. Il condominio si è letteralmente aperto in due. Una crepa a destra dell'abitazione ha fatto staccare la parete esterna della casa. La casa non solo è inagibile, ma verrà completamente abbattuta nelle prossime ore. Cinque famiglie, sette persone in tutto, sono rimaste così da un momento all'altro senza più nulla. Solo il tempo di recuperare velocemente qualche bene personale. Saranno ospitati da parenti, ma non avranno più una casa. La causa dello scoppio è ancora da chiarire. Potrebbe essere un guasto del fornello. Oppure potrebbe essere che la donna abbia accidentalmente lasciato aperto il gas che presto ha saturato l'ambiente provocando l'esplosione. La palazzina risale all'inizio del '900. Forse, ricorda qualcuno, in origine era un albergo. Ristruttura di recente e dall'aspetto vagamente liberty, da anni era abitata da diverse famiglie. Le case vicine non sono state danneggiate, ad eccezione di quella attigua alla palazzina, dove abitava una delle 5 famiglie sfollate. L'abitazione distrutta si trova di fronte all'entrata della ex cartiera e si affaccia sulla strada provinciale che è comunque regolarmente aperta al traffico. Per il rischio di crolli sono stati posizionati dei pannelli a distanza di protezione per riparare la strada da eventuali sassi o crolli. Ma l'abbattimento è imminente. Simona Befani