Quattro i colpi inferti con violenza sul cranio della vittima. Un'intera giornata. Tanto ci è voluto per completare l'autopsia sul corpo della povera Stefania Crotti. L'esame dei resti della salma, affidato ad Andrea Verzeletti, direttore dell'istituto di Medicina legale, è iniziato alle otto all'istituto di Medicina legale dell'ospedale Civile di Brescia per concludersi dieci ore più tardi, intorno alle 18. E' evidente che l'esito completo richiederà del tempo, anche per attendere il risultato degli approfondimenti sulle cause e il momento della morte. Ma dalle prime indiscrezioni trapela con certezza quello che già si temeva. I raggi x hanno confermato i quattro colpi in testa, compatibili con quattro martellate, già riscontrati a vista al momento del ritrovamento del cadavere. Si smonta quindi la versione della Alessandri, che ha detto agli inquirenti e ribadito oggi nell'interrogatorio di convalida davanti al gip Tiziana Gueli che la morte di Stefania è stata l'effetto della caduta su uno spigolo dopo vari spintonamenti. Servirà del tempo invece per capire se la vittima sia morta in garage dopo aver subito le martellate, ipotesi più probabile, oppure se nel trasferimento ad Erbusco fosse ancora in vita e quindi data alle fiamme viva. Intanto l'indagata ha risposto alle domande del gip del tribunale di Brescia, sostanzialmente ricalcando la versione iniziale. Ha ribadito che non c'era premeditazione e di non aver dato fuoco al corpo. Sostanzialmente dice di aver abbandonato Stafania nel campo e di esere andata via. Il gip si è riservato e domani ci sarà l'esito dell'udienza di convalida. L'avvocato della Alessandri, Gianfranco Ceci, sta pensando alla possibilità di chiedere la perizia psichiatrica.