Servizio  /  07.10.2019

Omicidio di Cologno: "Non ha confessato"

Non ha ammesso nulla, non ha confessato, non ha mostrato segni di pentimento al momento dell'arresto. Il pm Letizia Ruggeri ha chiesto la convalida del fermo per Maurizio Quattrocchi, il 47enne che domenica all'alba a Cologno al Serio ha ammazzato la moglie Zinaida Solonari con due fendenti al collo e due alle coscie. Un coltello a serramanico che l'uomo aveva con sè al momento dell'aggressione. L'uomo è accusato di omicidio volontario aggravato da rapporto di coniugio e dall'utilizzo dell'arma. Nei prossimi giorni sarà interrogato dal gip in udienza preliminare. Al momento dell'arresto l'uomo, dopo 15 ore di latitanza, non si era nemmeno cambiato. Aveva un paio di macchie di sangue appartenenti alla vittima, sulla mano destra e sulla maglietta. Fra i due - ragionano gli inquirenti - ci deve essere stata una breve collutazione. Le chiavi della Jeep della moglie sono state sbalzate a tre metri di distanza, come se i due avessero litigato. E l'uomo non ha ammesso il delitto. Una situazione familiare compromessa. Il 23 settembre Zina si era rivolta ai Carabinieri per la prima volta. Lo ha denunciato per aggressione verbale, ma negando violenze fisiche. Venne aperto un fascicolo in procura. Il 3 ottobre la seconda denuncia ai Carabinieri di Urgnano. Questa volta parlò di violenza fisica. La denuncia fu inviata in Procura. Intanto i Carabinieri si attivarono per proteggere la donna e farla trasferire a casa della sorella e del cognato con le tre figlie. E attivarono un servizio mirato di controllo e pattugliamento. L'ultima pattuglia passò davanti a casa due ore prima dell'aggressione mortale. Simona Befani

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07/10/2019
BERGAMO TG 19:30
 

07/10/2019