L'ultima squadra dei vigili del fuoco è andata via dalla Valcart di Rogno alle 15,30, dopo 36 ore di lavoro ininterrotto. L'immenso incendio che ha devastato l'azienda del Sebino è completamente domato. Ora spazio alle indagini per capire le cause. In procura è stato aperto un fascicolo per incendio doloso contro ignoti. Sequestrate tutte le immagini delle telecamere e altro materiale repertato dai Carabinieri. Intanto per tutta la giornata è stato un formicaio continuo di mezzi e persone che hanno aiutato a spegnere le fiamme. Il titolare, Roberto, non si è fermato un attimo. Insieme a lui tuti i dipendenti, una sessantina, si sono presentati volontariamente per cercare di aiutare i vigili del fuoco. Hanno usato i mezzi per smassare la roba all'esterno dell'azienda. Si sono resi utili per limitare i danni. Ma la Valcart di Rogno è distrutta. Da quasi cinquant'anni si occupa di smaltimento dei rifiuti ed ora è in ginocchio. Nell'area è scattato il divieto di raccogliere e mangiare frutta e verdura. Complessivamente si parla di un milione di euro di danni, anche se la stima è ancora approssimativa. Le fiamme sono divampate domenica all'alba da un'area dove c'era carta, che ha preso immediatamente fuoco. In un attimo tutta l'azienda è andata in fiamme. Per ora i Carabinieri, che stanno indagando sul rogo, non escludono alcuna ipotesi. Potrebbe trattarsi di incendio accidentale ma anche di rogo doloso. L'azienda che negli anni è arrivata a fatturare 25 milioni euro, potrebbe aver iniziato a dare fastidio a qualcuno. L'impianto di antifurto non è scattato, segno che o non è entrato nessuno, oppure chi è entrato conosceva bene i varchi scoperti. Ora sono al vaglio tutte le immagini delle telecamere, sia della Valcart che delle aziende vicine, che delle strade di accesso alla zona. Già ieri, immediatamente e nonostante la giornata festiva, sono iniziati i primi interrogatori per non sciupare ore preziose. Giornate piene per i Carabinieri di Clusone che stanno scandagliando ogni pista. Simona Befani