È la prima vittima italiana sul fronte anti-Daesh. Giovanni Asperti, 53enne di Ponteranica, insospettabile manager laureato in Bocconi, esperto di piattaforme petrolifere sulle quali ha lavorato per anni, esperto geologo e studioso della crosta terrestre, sposato e padre di due figli è morto in Siria combattendo a fianco dei curdi combattendo contro l'Isis. La morte risale al 7 dicembre ed è stata annunciata dal sito ufficiale delle YPG, le unità di protezione popolare curde del Rojava. Un comunicato nel quale si specificava che Giovanni, noto con il nome di battaglia 'Hiwa Bosco', è morto mentre era in servizio a Derik. Sarebbe stato «martirizzato in uno sfortunato incidente mentre era in servizio a Derik». Sulla dinamica nulla di più. Nemmeno i famigliari hanno avuto notizie più dettagliate. Moglie e figli non sapevano nulla delle idee di Giovanni, che il 27 luglio partì da casa dicendo che andava a lavorare su una piattaforma perolifera in Kuwait. La famiglia solo ad agiostyo seppe dell'arruolamento di Giovanni, perchè l'uomo alla partenza aveva spedito delle lettere che dopo qualche settimana sono arrivate a destinazione. La moglie Cristiana, i figli Caterina di 14 anni e Sebastiano di 13 hanno provato a rintracciarlo senza successo. Giovedì scorso un gruppo di curdi di Milano ha chiamato la moglie al telefono annunciandole la tragedia. Il giorno dopo si sono incontrati a Bergamo ed è lì che ha avuto la conferma. L' ultimo segno di vita del suo Giovanni l' aveva ricevuto ad agosto dalla Digos di Bergamo: «Signora, suo marito ha acceso per qualche secondo il cellulare, lo abbiamo localizzato in Iraq, si sta dirigendo verso il Kurdistan».