Servizio  /  04.05.2016

Porta Sud, come è morto un progetto e un'opportunità per la città

Siamo alla fine degli anni novanta quando l'architetto Vito Sonzogni elabora un progetto per la vastissima area a sud della stazione dei treni, un progetto lungimirante con una visione a lungo termine sul futuro sviluppo della città. Obiettivo è scavalcare la ferrovia e utilizzare gli spazi dello scalo merci per riqualificare la città. L'idea piace al centrodestra che la mette nel suo programma elettorale. Il sindaco è Cesare Veneziani che ci crede e comncia a tessere le tela che porterà alla creazione della società Porta Sud nel 2004. Incontra a Roma l'allora ministro ai trasporti Pierluigi Bersani che lo indirizza su Mauro Moretti di Ferrovie dello Stato. Moretti si dimostra interessto tanto che fs entrerà nella soccietà. L'idea è quella di sprovincializzare la questione coinvolgendo operatori nazionali che ne avrebbero potuto sostenere l'enorme portata. Nella testa c'era l'idea di bandire un concorso internazionale che sarebbe poi stato realizzato in un arco temporale ampio anche di 10 anni, un obiettivo che andasse al di là della colorazione delle amministrazioni che si sarebbero succedute. All'interno del progetto Porta Sud determinante sarebbe stata anche la realizzazione della tangenziale est ovvero di una nuova arteria che liberasse l'attuale circonvallazione paltriniano dal traffico e includesse i quartieri più esterni con un eventuale spostamento del casello autostradale. La tangenziale est già finanziata con i carotaggi già iniziati viene tuttavia stoppata dal nuovo sindaco Roberto Bruni che batte Veneziani al ballottaggio nel 2004. La società Porta Sud finisce nel tritacarne delle spartizioni politiche e a 10 anni di distanza viene sciolta. Il risultato è sotto gli occhi di tutti oggi dominano degrado aree dismesse e molti soldi buttati via, ma soprattutto una grossa opportunità persa per la città. Roberto Vitali.

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04/05/2016
BERGAMO TG 19:30
 

04/05/2016