Servizio  /  19.09.2017

Villongo, furbette del cartellino. Decisione sospesa dal gip

Decisione sospesa. Il gip Bianca Maria Bianchi si è riservata e solo quando scioglierà tale riserva si saprà se la vicenda legata alle due furbette del cartellino di Villongo verrà definitivamente archiviata oppure no. La vicenda è quella delle due impiegate (presunte) infedeli del Comune di Villongo indagate per l'alterazione del registro elettronico delle presenze e per truffa. Il pm Mancusi era stato costretto a chiedere al gip l'archiviazione, dettata dalla scadenza delle indagini. Il giudice, però, aveva lasciato aperta una porta alle indagini. Il movente non poteva essere negli straordinari, non previsti dal contratto. Andava verificato se poteva essere la compensazione di ingressi in ritardo con ore fittizie. Cosa che non è stata possibile perché tra la richiesta di misura, il 27 ottobre 2016 e la risposta, fine maggio 2017, le indagini sono scadute. Vicenda chiusa se non fosse che il Comune di Villongo si è opposto alla richiesta di archiviazione proprio legandosi al fatto che dalla richiesta del pm emerge la necessità di procedere ad approfondimenti investigativi. La questione ora è in mano al gip BIanchi che ha chiesto di sentire il segretario comunale per capire se è verosimile la questione della compensazione dei riposi. Intanto la decisione resta quindi in sospeso. L'indagine riguarda Marianna Maria Soggetti, allora responsabile dell'ufficio ragioneria, di Tavernola, e Donatella Chiari, di Chiari, all'epoca all'ufficio tributi, entrambe di 44 anni. La seconda, ora impiegata in biblioteca e attualmente sospesa dal lavoro, è anche indagata per l'omicidio colposo di Agron Beshmata, l'albanese che la donna travolto in auto il 19 giugno. Dal 26 agosto è indagata anche per truffa e assenteismo perchè secondo l'accusa si assentava dal lavoro esibendio certificati medici falsi attestanti tumori non noti alle strutture sanitarie indicate. Sulle timbrature false il gip potrebbe ora decidere di archiviare, rigettare l'istanza dell'accusa e disporre l'imputazione coatta o un approfondimento investigativo.