Servizio  /  01.04.2016

Omicidio Yara. Venerdì 15 aprile sarà interrogato il figlio di Bossetti

Una lunga serie di "non ho sentito", "non ho visto nulla di strano" sono le dichiarazioni fotocopia della quindicina di testimoni che si sono alternati davanti al giudice durante la 36esima udienza del processo per l'omicidio di Yara Gambirasio, il cui unico imputato è Massimo Bossetti che anche oggi era in aula seduto al fianco dei suoi legali sempre impassibile, attento e all'aparenza rilassato. Solo qualche sorriso d'intesa diretto alla sorella Letizia seduta a pochi metri da lui, il resto del tempo concentrato sulle parole dei testimoni. E' continuata così la strategia della difesa chiamata della "prova negativa", ovvero il voler dimostrare che nessuno di coloro che ha frequentato i dintorni del centro sportivo di Brembate di Sopra nella fascia oraria della sparizione di Yara cioè tra le 18.30 e le 19 del 26 novembre 2010, abbia notato particolari sospetti e tanto meno la presenza di Bossetti. Una strategia a cui comunque il giudice Antonella Bertoja ha dato un taglio deciso: dai 711 testimoni si è passati a circa 160 e ora dei quasi 100 ancora da sentire presumibilmente si passerà a una decina. Tutti gli altri sono stati considerati non rilevanti non pertinenti o sovrabbonadanti. Anche per questo motivo salta l'udienza di settimana prossima e invece si torna in aula venerdì 15 aprile alle 9.30. Lo stesso giorno alle 15 sarà sentito il figlio 14enne di Bossetti, Nicolas, ma il giudice proprio per tutelare il minore ha deciso che l'interrogatorio sarà a porte chiuse. E intanto i legali di Bossetti annunciano che molto probabilmente chiederanno la perizia sul dna.

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01/04/2016
BERGAMO TG 19:30
 

01/04/2016